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Il Bosco di Puck

 Centro di Osservazione Sperimentale, in convenzione con il Laboratorio di Ecologia Affettiva dell'Università della Valle d'Aosta (LEAF/UniVDA)

Il Bosco di Puck è l’unico bosco totalmente tutelato della Valdichiana.

Dagli anni ’50 del secolo scorso, la sua rinaturalizzazione si è avviata a partire dal vecchio bosco ceduo e dalle antiche querce di filare, generando un ecosistema unico al mondo per la sua particolare ubicazione: la pianura formatasi a seguito della bonifica della palude preesistente.

E’ un bosco misto a prevalenza di roverelle, che riesce a raccontare la storia del suo territorio. Nella zona più declive, laddove le acque stagnanti favoriscono la crescita di salici e pioppi, equiseti e canne, conserva i tratti dell’antica palude, accogliendo la flora e la fauna selvatica che le sono tipiche, ma mostrando anche l’intrico spettrale e inospitale per gli esseri umani che dovette attraversare Santa Margherita per raggiungere Cortona.

Nonostante a partire dagli anni ’70 sia stato assediato dalle monocolture intensive, il suo suolo si è dimostrato talmente fertile e rigenerativo da stupire persino i ricercatori che lo studiano, quasi a voler testimoniare dell’antica fertilità della zona, quando ancora veniva descritta come il “granaio d’Italia”. E del popolo Etrusco sta sempre più descrivendo come dovevano essere i suoi Boschi Sacri, e come potevano suscitare riverenza e ammirazione per la loro misteriosa e affascinante bellezza.

Le tracce degli antichi filari di querce insieme alla presenza di alcuni alberi da frutto e piante da coltivo inselvatichite mantengono memoria della disposizione, delle sinergie e, più in generale, del sapiente uso che i contadini mezzadri sapevano fare della terra a loro affidata, mentre la natura tornata incontaminata mostra la ricchezza di piante commestibili e terapeutiche selvatiche che sapeva offrire all’uomo.

Ma, soprattutto, affascina del bosco la ricchezza della sua biodiversità: affrancato dal taglio dei suoi alberi, dalle “pulizie” del sottobosco, dalla caccia e dal prelievo della fauna selvatica, dalla raccolta spesso rovinosa di funghi e frutti di bosco, offre paesaggi visivi, sonori e di profumi che cambiano di stagione in stagione, di giorno in giorno e persino di ora in ora, via via che fioriscono le orchidee selvatiche, che si imbibiscono muschi e licheni, che arrivano o partono gli uccelli migratori, che appaiono nella loro breve vita le lucciole e splendide farfalle o fanno capolino di tanto in tanto, gli animali selvatici che lo popolano, mostrando se stessi o le loro tracce.

Chi lo custodisce

 Pierangela Fiammetta Piras

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Fiammetta è un medico che da sempre si occupa di progetti per la promozione della salute, la prevenzione e la riabilitazione, in particolare delle fasce più deboli della popolazione.

Consapevole che le attività salutistiche e le terapie, laddove possibile, sono più piacevoli e benefiche quando attuate in natura piuttosto che in palestre od ospedali, una decina di anni fa ha acquistato il bosco per farne appunto una sorta di ambulatorio e palestra a cielo aperto e praticare qui terapie convenzionali o di supporto, ad esempio con cani da assistenza. Ma, negli anni, ha avuto la conferma che il bosco è di per se terapeutico, così come la ricerca scientifica stava sempre meglio dimostrando, e via via ha messo a punto protocolli sempre più specifici per favorire i diversi benefici che ognuno può trarne, anche a seconda della propria patologia o dei propri disagi.

Ben sapendo che solo un bosco realmente sano e rigoglioso può essere salutare per gli esseri umani, istruita dagli esperti, custodisce questo con la massima cura possibile. E, nel frattempo, non ha potuto evitare di conoscerlo, rispettarlo e amarlo a sua volta.

 

Medico Chirurgo

Perfezionamento in “Medicina d’Emergenza”

Specializzazione in Medicina dello Sport

Dottorato di Ricerca in Scienze Motorie

Master in “Welfare territoriale: progettazione di servizi alla persona e attività sportive”

Master in “Attività e terapie coadiuvate con animali. L'operatore con il cane.”

Istruttrice Cinofila riconosciuta ENCI per l’addestramento di cani da utilità, compagnia e sport

 

Socia fondatrice Associazione Nazionale Operatori Professionali Terapie Forestali in Foreste Italiane e in Outdoor Education APS

Vice presidente SIMEF – Società Italiana di Medicina Forestale

Socia ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente

Il team

I gruppi di progettazione e realizzazione delle attività sono necessariamente interdisciplinari e, insieme ai nostri collaboratori più assidui, capita spesso di avvalerci della consulenza di ulteriori esperti al bisogno e, soprattutto, dei medici di riferimento delle persone per le quali sono attuati percorsi terapeutici specifici.

Dario Goricchi - responsabile del Centro Cinofilo e coconduttore delle Terapie Forestali

                           - istruttore cinofilo riconosciuto ENCI

Giuseppe Barbiero - referente convenzione con l'Università della Valle d'Aosta

                                   - ecologo, biologo, ricercatore, Direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva  dell'Università                                   della Valle d'Aosta, docente universitario nel Settore Scientifico  Disciplinare BIO/07 Ecologia                

Brunella Mortara - referente per gli aspetti psicologici

                                - medico chirurgo, specialista in Psicologia Clinica

Carloandrea Carloni - referente per gli aspetti veterinari e fauna selvatica

                                     - medico veterinario, esperto in etologia e comportamento animale,  Direttore Sanitario                                              Clinica Veterinaria L’Arca (Cortona- AR)

Mauro Goricchi - referente qualità, ambiente, sicurezza

                             - valutatore di sistemi di qualità certificati per Ambiente, Sicurezza, Qualità

I nostri partner

LEA - Laboratorio di Ecologia Affettiva dell'Università della Valle d'Aosta 

TeFFIt - Rete Terapie Forestali in Foreste Italiane

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